WUDRome 2016 - L’altro lato del design - Giuseppe Burdo
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ABSTRACT
A volte capita di sprecare molte risorse a causa di supposizioni e di una validazione sommaria. Solitamente non c’è un valore a lungo termine senza essere sostenibile, che richiede un equilibrio tra bisogni individuali e di business all’interno di un contesto. Un modo efficace di essere sostenibili è riciclare. Questo lavoro sta gradualmente diventando più semplice se progettiamo l’interfaccia con “l’atomic design e patterns” in mente. Mentre per l’esperienza utente? Come possiamo permettere agli utenti di raggiungere i propri obiettivi in maniera naturale? Per esempio cosa succede se utilizziamo il loro linguaggio nella nostra interfaccia? Anche la UX ha bisogno di essere sostenibile, per il bene di stakeholders e destinatari. In questa sessione, l’esperienza utente e gli artefatti della progettazione sono inizialmente disposti in parallelo. Di seguito saranno sempre più vicini da una visione più ampia ad una di dettaglio: bisogni come principi, esperienza come journey, storia come flow, dialogo come interfaccia, momenti come interazioni. L’obiettivo è di applicare questo modo di pensare per migliorare i servizi in maniera incrementale, dalla piccola alla grande scala.
BIO
Giuseppe Burdo è un interaction designer, freelancer con agenzie e aziende tra Venezia e Milano. Come partner, include e progetta attività a seconda del contesto e obiettivi. I suoi interessi includono l’approccio centrato sull’utente, patterns di comportamento, efficienza nel flusso di lavoro in team.
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